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Saluti da Cisanello

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parco di cisanello - maschera antigas

I parchi contribuiscono a mitigare gli effetti dell’inquinamento dell’aria! Per esempio quando si piantano nuovi alberi si riducono sensibilmente gli attacchi d’asma. Non sarebbe una buona idea avere un grande parco pubblico anche nel mezzo del nostro quartiere?

parco di cisanello - alluvione

Le città sono già abbastanza coperte da cemento. Più un terreno è impermeabilizzato, più aumenta in rischio di allagamenti e alluvioni vere e proprie.

parco di cisanello - cane accaldato

Le città sono delle vere e proprie isole di calore per tutto l’anno! D’estate, poi la temperatura non scende neppure di notte (come accade invece in campagna), e ci impedisce di riprenderci dalla calura patita tutto il giorno. Non sarebbe una buona idea avere un grande parco pubblico anche nel mezzo del nostro quartiere?

parco di cisanello - pic nic

Come si sta bene a fare i pic-nic o a leggere un bel libro sui prati! Senza rumori fastidiosi, ma con il fruscio delle foglie al vento e i colori vivaci delle piante.

parco di cisanello - rapporto con gli animali

Sempre più ricercatori sostengono che quando i nostri bimbi non hanno contatto diretto con la natura si aggravano i problemi di peso e soffrono di disturbi dell’attenzione, depressione, iperattività, insicurezza, stati d’ansia e stress! Non sarebbe una buona idea avere un grande parco pubblico anche nel mezzo del nostro quartiere?

parco di cisanello - socialità

Studi scientifici dimostrano che le aree verdi migliorano la qualità dell’aria, incentivano l’attività fisica e riducono i livelli di stress!

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Cisa Nello alla ricerca del Parco Perduto

Cisa Nello

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Parco di Cisanello

cisa nello alla ricerca del parco perdutoCisa Nello alla Ricerca del Parco Perduto

a cura di
Legambiente Pisa
WWF Pisa
LIPU Pisa
¡Mosquíto!
Salviamo l’Acquedotto Mediceo
e in collaborazione con più di 2000 cittadin* pisan* che hanno firmato per chiedere: 

  • di organizzare un approfondito percorso informativo e partecipativo (con riferimento alla legge regionale sulla partecipazione) con l’obiettivo esplicito di rivedere le scelte urbanistiche dell’area al fine di migliorare la qualità della vita dei residenti del quartiere e dell’intera città;
  • che si ripensi a tutta l’operazione mantenendo la previsione di un parco urbano come indicato nel Piano Strutturale, al fine di ottenere benefici per l’ambiente, la socialità e la salute dei cittadini.

cartolinemanifesto

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Vivi la Colombia

Cartolina Vivi la Colombia con Coca-Cola

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Dr.Coca & Mr.Cola

dr Coca mr ColaIn occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006, il tedoforo avrebbe percorso con la fiaccola le vie di Pisa. A noi, un gruppo di persone provenienti da realtà eterogenee, contrariava il fatto che questa manifestazione, storicamente simbolo di incontro, solidarietà e uguaglianza tra individui e popoli, fosse sponsorizzata da multinazionali come Coca Cola, che sistematicamente ledono i diritti fondamentali dell’uomo e senza alcun rispetto per l’ambiente. Abbiamo per questo deciso di organizzare un’azione di controinformazione nel tentativo di orientare l’attenzione dei presenti sul lato oscuro del marchio.

Da questo evento è emersa l’esigenza di intraprendere un percorso di riflessione e autoformazione sul significato del modello economico neoliberista che, creando una forte distanza, non solo a livello prettamente geografico, tra produttori e consumatori, pone le basi sia per lo sfruttamento dei primi sia dell’atteggiamento acritico e passivo dei secondi.

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3 “Spocumentari” sull’acqua

Dati sulla Risorsa Acqua

Inquinamento dell’Acqua nel Mondo

Acqua come Bene Economico

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Questa licenza lascia impregiudicati i diritti morali.

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Il Nucleare?

Troppo Pericoloso
Lo sono le centrali e anche le scorie. La tragedia giapponese e i numerosi incidenti “minori” di cui non si parla lo dimostrano; le centrali previste in Italia, non sono state approvate da tre Agenzie per la Sicurezza; infine ricordiamo che nessun paese al mondo ha trovato una soluzione definitiva per stoccare le scorie e che gli immensi costi e rischi per gestirle graveranno sulle generazioni future.
Sapevate che nessuna compagnia nel mondo assicura le centrali nucleari?

Troppo Poco
Le centrali nucleari nel mondo producono circa il 2,5 % dell’energia utilizzata,  una quantità facilmente recuperabile con l’efficienza energetica. L’uranio è esauribile, è una risorsa limitata e in possesso di pochi paesi: ai ritmi di consumo attuali si esaurirebbe in pochi decenni. Quindi non è certo una soluzione definitiva.
L’Italia non ha uranio: falsa quindi l’affermazione che il nucleare ci solleva dalla dipendenza energetica dall’estero.

Troppo Costoso
Tenendo conto di tutto il ciclo, dagli enormi capitali per la costruzione sino allo smantellamento degli impianti e alla gestione delle scorie, il nucleare è più costoso di altre tecnologie, petrolio/gas e rinnovabili mature, come l’eolico; dovunque si produce nucleare sono necessari fondi pubblici per sostenere la produzione. In Italia la produzione nucleare aumenterebbe quindi la bolletta.

Troppo Tardi
Centrali pianificate oggi funzioneranno tra 15 o 20 anni ma i cambiamenti climatici vanno contrastati subito. E non è nemmeno vero che il nucleare non produce emissioni di CO2: considerando costruzione, smantellamento, gestione scorie e tutto il ciclo dell’uranio le emissioni sono paragonabili a quelle di una centrale termica.

E allora?

Risparmio energetico, maggiore efficienza e fonti rinnovabili sono l’alternativa: in Italia negli ultimi anni si è installata un potenza da rinnovabili che fornisce l’energia di una centrale nucleare, la Germania ha puntato sulla ricerca nel settore creando posti di lavoro e sviluppo tecnologico.

Queste possono essere la soluzione per il futuro, in un pianeta dalle risorse limitate.
Il Governo punta sul nucleare e ha tolto incentivi alle rinnovabili (facendo perdere così posti di lavoro): se investimenti e ricerca vanno alla filiera nucleare non ci sarà spazio per le rinnovabili.

SI, sono contrario al nucleare
12-13 Giugno vota SI per fermare il nucleare

Fermiamo il Nucleare Pisa
Alipes, Alternativa Toscana, ARCI Comitato Territoriale di Pisa, ARCI Servizio Civile Pisa, Centro Ricerche Creta, Ecologisti Democratici, La Fabbrica di Nichi Pisa,  Federconsumatori, GASP!, Greenpeace Pisa, ISDE Medici per l’Ambiente, Italia dei Valori Pisa, Legambiente Pisa, LIPU Pisa, ¡Mosquito!, Movimento 5 Stelle Pisa, Partito della Rifondazione Comunista – Pisa, Progetto Rebeldía, Rete dei Comunisti Pisa, Radicali Pisa, Sinistra Ecologia e Libertà Pisa, Assemblea di Scienze in Agitazione, Tijuana Project, WWF Pisa

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Tzunuke

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2 Commenti

Lettera aperta al sindaco su McDonald’s

ronald obesoCaro Sindaco,
pochi mesi fa abbiamo letto con piacere sulla stampa locale una sua dichiarazione in merito allo spot della Coca-cola che aveva come protagonista la ormai famosa “Giulia di Pisa”.

Lei affermava:
“Tutti noi, ma soprattutto le generazioni future, devono essere messe in condizione di capire che o davvero, torniamo a consumare responsabilmente privilegiando i prodotti dei rispettivi territori e quelli di stagione oppure il pianeta sarà coperto di impianti dove si producono artificialmente fragole a dicembre, sommerso dai rifiuti e inquinato dai camion che trasportano gli ananas in Italia”
(il Tirreno, 31 maggio 2009).

Sicuramente è a conoscenza della prossima apertura di un McDonald’s a ridosso delle mura storiche di Piazza dei Miracoli: non si può certo dire che l’azienda sia un emblema di sostenibilità o responsabilità.

Anzi sono moltissime le obiezioni possibili.

Prendiamo ad esempio la questione dei rifiuti da lei citata: in che modo si concilia un fast food, dove tutto o quasi è usa e getta, con la volontà di ridurre la produzione di rifiuti?

Oppure vogliamo parlare di consumo responsabile?
Basta aver mangiato almeno una volta da McDonald’s per accorgersi che non vengono sicuramente privilegiati prodotti locali o di stagione (pomodori e cetrioli tutto l’anno…). Inoltre, che dire delle modalità di produzione del cibo?
Possiamo davvero definire “responsabile” in termini di inquinamento e salubrità la scelta sistematica di allevamenti intensivi, con i loro mangimi geneticamente modificati e l’uso smodato di ormoni e antibiotici?
Che dire poi della triturazione industriale in fase di macellazione, il cui impiego non è mai stato smentito dall’azienda, che invece continua a trincerasi dietro al “segreto industriale”?

Come lei ci insegna, Coca Cola fu il primo brand a introdurre la pratica dell’event marketing, ovvero l’associazione del logo di un’azienda ad una esperienza personale positiva.

Il fatto che un brand come McDonald’s diventi parte di Piazza dei Miracoli potenzia l’immagine di questa azienda, mentre quella di Pisa ne esce impoverita. Milioni di turisti ogni anno avranno un’esperienza omologata della visita alla città.

Non ci pare questo il modo di proporre Pisa e il suo patrimonio artistico.

Insomma, se c’è parso appropriato che il sindaco di Pisa richiamasse all’ordine Giulia, troviamo incoerente che non si abbia nulla da dire sul suo collega Ronald.

Gruppo ¡Mosquíto!
se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza prova a dormire in una stanza chiusa con una zanzara

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Alla Ricerca dell’Aula Perduta ovvero i Predatori della Democrazia Maledetta

1° Antefatto
Il gruppo Mosquito aveva da tempo organizzato un dibattito intitolato “teorie e tecniche della comunicazione pubblicitaria” per la serata del 23 ottobre nell’aula 1 della Facoltà di Scienze Politiche.

2° Antefatto
Il giorno prima, mercoledi 22 ottobre, il Presidente del Consiglio forse proprio perche’ in carica, annuncia delle cariche, ma della polizia contro gli studenti in agitazione.

A questo punto il lettore attento si chiederà: cosa c’entrano i due fatti?
poco o nulla vien da dire, ma a quanto pare c’e’ chi non la pensa così, dunque, andiamo avanti…

Torniamo a giovedì 23 ottobre, molti Presidi delle Facoltà  dell’Ateneo pisano sfilano per le vie della città assieme a studenti, ricercatori, precari e varie componenti della società  civile, manifestando per la difesa dell’Università  pubblica come luogo di libera elaborazione e fruizione del sapere.

A dimostrazione della sua cristallina coerenza e spavalda difesa della libertà d’espressione il Preside della Facoltà di Scienze Politiche, Claudio Palazzolo, decide che, all’interno della sua stessa Facoltà, la difesa di questo diritto pur non essendo in nessun modo in discussione, debba essere subordinata alle nuove direttive del Governissimo.

Infatti a poco meno di 12 ore dall’inizio del fatidico dibattito, il suddetto Preside nega improvvisamente la disponibilità dell’aula, nonostante la stessa fosse stata dallo stesso già concessa alcuni giorni prima.

Perchè? chiedono immediatamente quelli di Mosquito.

L’illustrissimo ha pronta la risposta: c’è un solo un piccolo problema di ordine tecnico, ovvero è impossibile garantire un servizio di vigilanza da parte dell’amministrazione di ateneo. Nessun interesse da parte sua di dove spostare l’iniziativa, che ricordiamo essere già fissata da tempo e in accordo con le Autorità accademiche.

A questo punto i ragazzacci di Mosquito, nell’impossibilità di rimandare l’iniziativa a causa del non sufficente preavviso, iniziano a meditare l’ipotesi di tenere lo stesso il dibattito in quell’aula, impedendo di fatto la chiusura della stessa.

Apriti cielo!

Palazzolo e Baggiani (immediatamente accorso, c’e’ chi dice in suo soccorso) scoprono le reali motivazioni del rifiuto dell’aula della discordia: a seguito delle gravissime minacce del Presidente del Consiglio di repressione violenta di un movimento che fino a questo momento si è dimostrato assolutamente pacifico e delle successive surreali quanto ciniche dichiarazioni dell’ex Presidente della Repubblica Cossiga, le istituzioni (a partire dal Rettore e da lì a scendere lungo la catena gerarchica dell’universita) hanno preferito sbarrare le porte di tutte le facoltà.

Come? Cosa? Dove? Perchè? gli fanno eco i ragazzacci di cui sopra “beh lasciamo perdere, ma l’iniziativa s’ha da fare” (n.d.r. che quelli si sa sono duri come le pine verdi!)

Com’è come non è improvvisamente, la sicumera dipinta sui volti delle illustri autorità lascia spazio ad ampi sorrisi e a grande disponibilità per trovare una soluzione logistica al problema che loro stessi avevano causato con il loro diniego, e per farla breve l’iniziativa si è poi svolta in un’aula dell’università  esterna alla Facoltà di Scienze Politiche proprio perchè, a detta dello stesso Preside, tale spazio non rivestiva alcun “valore simbolico”.

Beh, insomma, l’iniziativa s’e’ svolta, e nonostante tutti gli intoppi è stata anche interessante.

Resta purtroppo il sapore un po’ amarognolo nella bocca di chi si sarebbe aspettato che, a maggior ragione dopo le dichiarazioni del Presidentissimo Berlusconi, il Rettore e il Preside di Scienze Politiche, difendessero la libertà di manifestare e di esprimersi, spalancando le porte dell’Università per promuovere iniziative culturali già in programma, ma soprattutto momenti di dibattito, riflessione critica. Che in qualche modo ci fosse una reazione all’attacco su ogni fronte che la libertà di pensiero e di espressione sta subendo in questa fase storica il nostro paese.

A questo punto ci interroghiamo e interroghiamo le Istituzioni universitarie e il Preside Palazzolo sul significato “simbolico” dell’università.
Noi siamo convinti che dovrebbe essere simbolo di autonomia di pensiero e di libertà di critica, libera da ogni pressione esercitata dal potere di turno.

Per questo pensiamo che sarebbe servito un “atto di disobbedienza” lasciando aperte le porte della facoltà. Al contrario, il capo chino di fronte all’ordine di ostacolare i momenti di dibattito, le istituzioni del nostro Ateneo dimostra di avvallare, consapevolmente o meno, un’idea di università , quale è quella più volte proclamata dall’attuale Governo e da quelli che l’hanno preceduto.

Una Università in cui gli studenti sono concepiti solo come prodotti per il futuro mercato del lavoro e non come cittadini capaci di relazionarsi alla realtà e al mondo con coscienza critica e consapevolezza.

Non possiamo quindi che congratularci vivamente col Preside di Scienze Politiche per le sue indiscutibili funamboliche capacità di sostenere formalmente la protesta del movimento studentesco sfilando nei cortei, mentre di fatto collabora al soffocamento del movimento stesso accettando le prescrizioni del governo a cui dovrebbero opporsi.

Per carità, non è successo niente di grave, speriamo solo sia un fatto isolato e non il sintomo di qualcosa di peggio
Dormi sonni tranquilli caro Preside…
…che si sa: le zanzare pungono di notte!!!

¡Mosquíto!
se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara in una stanza chiusa

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